Storia - Storie

Questo atelier vuole essere uno spazio di scrittura libera e di condivisione. Le possibilità di trasferire sulla carta o nel computer quello che abbiamo in mente sono tante:

  • Scrivere la nostra storia, corredandola di fotografie.
  • Annotare ricordi legati a un ambiente o descrivere cose che hanno conosciuto profonde trasformazioni nel corso della nostra vita.
  • Raccontare un’avventura in cui la nonna sia protagonista.
  • Creare una fiaba o una storia speciale, unendo fatti e fantasia, verità e invenzione.
  • Ideare uno scambio epistolare.

Facciamo questo lavoro insieme per stimolarci a vicenda e non mollare, per sottoporci al giudizio costruttivo delle altre e migliorare il modo d’esprimerci, per catturare nuove idee, nuovi spunti e approfondire le conoscenze su diversi argomenti, per discutere le esperienze che facciamo scrivendo.Scriviamo anzitutto per noi stesse, ma magari anche per i figli e nipoti o altre persone.
Nell'ambito di questo atelier scriviamo a casa un testo che rientri nel nostro progetto di scrittura per condividerlo nel gruppo. Possiamo scrivere in italiano o nella lingua materna qualora fosse diversa: cercheremo di tradurre il testo per gli incontri.
Il gruppo è aperto. Ci si può aggregare in ogni momento.

Per informazioni: Romana Camani, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel. 091 825 77 82


Prossimi incontri

Martedì 14 gennaio 2025
12:00, Rist. Casa del Popolo, V.le Stazione 31 a Bellinzona
 
L'incontro, come anticipato, si terrà alle
13:30, presso la Ludoteca, Scuola Daro, al 1° piano, (palazzina azzurra in Via Centrale, in collina dietro la stazione)
 
Il tema è: la PASSIONE. 

Iscrizione obbligatoria presso: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Incontri precedenti

07.11.24 - L'ozio
Esistono due accezioni dell'ozio e in Ticino sembra saldamente ancorata quella negativa. Chi non ha mai sentito il detto "l'ozio è il padre dei vizi"? Infatti compare nei testi di tutte noi cresciute qui. Il detto appare quasi una minaccia: l'ozio è insomma una brutta abitudine da non concedersi e non coltivare, un vizio che ci porta su strade sbagliate, verso il peccato. Godere oggi di un momento di ozio diventa allora per noi una scelta da conquistarsi contro la cattiva coscienza inculcataci tanti anni fa.
Per contro le partecipanti cresciute in altri contesti culturali o religiosi ne sottolineano solo gli aspetti positivi: è un momento che ci si concede per riprendersi dalle fatiche, rigenerarsi, per riordinare i pensieri, per godere di un attimo di solitudine creativa o di qualche attività fatta per puro piacere prima di ritornare alle occupazioni abituali con rinnovata energia.

27.09.24 - in elaborazione

04.06.2024 - La felicità
Incontro ricco e pieno di allegria, una carrellata attraverso i mille volti e risvolti della felicità. Chi ci ricorda cosa scrissero e dissero grandi pensatori di ieri e personalità di oggi. Chi ci parla delle basi fisiologiche della felicità e del suo intreccio con gli ormoni. Ricordiamo l'aspetto talvolta energizzante talvolta rasserenante di talune emozioni. Pensiamo a come cambia la percezione della felicità nelle varie fasi della vita, al sentimento forte o alla tranquilla serenità. Evochiamo le molte cose che all'una e all'altra fra noi hanno procurato un sentimento di gioia, benessere, appagamento: un obiettivo raggiunto, un diploma di studi ottenuto, il matrimonio, una nascita, la maternità o la nonnitudine, il contatto con la natura, con gli animali di compagnia, la buona alimentazione, le attività di movimento, magari all'aria aperta, un bel libro, gli hobby, un lavoro ben fatto, il piacere di regalare, di aiutare, la capacità di vedere il bello nella vita. E, fra le cose scurrili, il tortino con la scritta Felicità scovato in pasticceria: dolci coccole.

07.05.2024 - Il confronto
Potremmo quasi dire che il confronto e i confronti ci accompagnano dalla culla (orgoglio di mamma per il bimbo più bello/grande ecc.) alla bara (l'ultimo e ineludibile giudizio universale). I confronti possono essere utili: allora ci aiutano a capire, ci stimolano a migliorarci, a correggerci, a risollevarci, a riposizionarci, insomma ci aiutano a forgiare il carattere e crescere. Ma essi possono avvenire in uno spirito negativo, essere errati e intaccare sensibilmente l'autostima. Se poi sono denigratori possono avere effetti devastanti. I confronti di tipo negativo tendono a farci sentire inadeguate e a far nascere paure: la paura di sbagliare, di non essere all'altezza della situazione e a bloccarci impedendoci di procedere per tentativi e riuscire magari a esprimere il meglio di noi stesse.
I confronti non avvengono solo a livello personale e sociale, ma anche sulle cose, sugli oggetti. È un fatto sfruttato commercialmente ed è così che nascono le mode: si presume che possedere determinati beni renda partecipi di una certa cerchia, una certa cultura e valorizzi la persona. O è perlomeno quanto spera chi segue determinate mode.

26.03.2024 - L'ascolto
Molte partecipanti propongono riflessioni sull'ascolto nel contesto di interazioni sociali. Qui il primo passo è saper ascoltare sé stesse. Concentrarsi sull'ascolto è difficile, di fronte ad altri tendiamo facilmente a svagare, mentre dovremmo prestar attenzione sia al discorso sia al suo contenuto emotivo. Accenniamo dell'amaro in bocca lasciato dal dover subire il monologo dell'altro; della complicità e intimità che viene a crearsi quando ci ascoltiamo veramente l'un l'altra/l'altro, della fiducia e accoglienza reciproca che si instaura. L'ascolto attento ci cambia, nell'interazione ci sentiamo più partecipi e vive. Evochiamo l'ascolto nella natura e la serenità che proviamo in quel contesto, avendo magari l'impressione che lo spazio e la mente si dilatino facendoci sentire in pace.
Un tipo di ascolto particolare è forse quello del Telefono Amico, dove gli operatori si prestano ad accogliere le parole degli utenti rimanendo in una posizione neutrale, una specie di ascolto, se si può dire.
Ascoltare il silenzio può però anche farci provar paura, porta a noi, ai nostri pensieri, alle nostre sensazioni fisiche. Un modo singolare di ascoltare il silenzio è quello di seguire un'esecuzione del concerto 4'33'' del compositore John Cage: la presenza di un esecutore fa sì che il pubblico si appresti all'ascolto, ma la musica non arriva, mentre invece giungono all'orecchio i suoni dell'ambiente circostante.
Una partecipante parla anche del non ascolto che si è portati a praticare all'interno del tubo per la risonanza magnetica: un borbottio cupo e profondo al quale si cerca disperatamente di sottrarsi estraniandosi e applicando sotterfugi mentali.

20.02.2024 - Tema libero
Questo incontro ci ha dato la possibilità di dar forma a un pensiero o riprendere una bozza in sospeso. Abbiamo così studiato l'animo umano fra il bene e il male, affrontato il coraggio e la paura di fronte alle sfide della vita privata e politica, riflettuto sul politicamente corretto in auge oggi, ricordato eventi famigliari tra nascita e morte, abbiamo lasciato scorrere i pensieri di fronte a un collage raffigurate una sedia, e abbiamo infine ricordato l'accelerazione e gli stravolgimenti di cui fummo testimoni nel campo del lavoro.

16.1.2024 - Scelte e rinunce
Il tema si è rivelato per molte più difficile del previsto da affrontare. Per finire ne sono usciti dei racconti di vita che parlavano di sogni, di scelte proprie o scelte fatte sotto la spinta della famiglia o di convenzioni e modelli sociali imperanti, ma anche dei rimpianti dovuti alle susseguenti rinunce. Un altro aspetto è stato quello delle opportunità colte grazie all'aiuto di persone che ci hanno guidate o sostenute lungo il nostro percorso e che ci hanno aperto strade che neppure consideravamo o non ci erano note.

14.11.2023 - L'amicizia
Passiamo in rassegna le amicizie che abbiamo avuto, le loro caratteristiche, il peso che hanno avuto nella nostra vita, le crisi e le incomprensioni che hanno dovuto superare (spesso riconducibili all'incapacità di immedesimarsi nell'altra) e i conflitti che ci sono stati e che talvolta hanno segnato la fine del rapporto. Parliamo dei vari gradi e intensità dei rapporti d'amicizia, della differenza tra amicizie femminili e maschili, della maggiore difficoltà a tenere queste ultime sul piano del semplice scambio amichevole. Menzioniamo la condivisione, l'intimità e il sostegno possibili tra amiche, e anche l'importanza che hanno e la gioia che procurano le amicizie in tarda età. Le amiche ci hanno aiutato a crescere, a migliorarci: sono loro che col dovuto tatto ci hanno confrontate con i nostri aspetti meno gradevoli.

10.10.2023 - La scoperta dei limiti
In un mondo che ci sollecita a essere sempre performanti, a superare ogni limite, alla nostra età sappiamo che dobbiamo, prima o poi, imparare ad accettare la fragilità. Spesso ci confrontiamo dapprima con limitazioni imposte dal nostro corpo, dagli acciacchi vari dell'età che rendono faticosi i movimenti o anche da problemi maggiori che ci impongono rinunce tutt'altro che facili da accettare. I limiti possono manifestarsi anche sul piano emotivo, dove ci rendiamo conto di provare maggiori ansie di fronte al futuro, maggiori difficoltà a compiere scelte, e anche sul piano relazionale, dove tendiamo in particolare a lasciarci coinvolgere nelle difficoltà di figli e nipoti al punto da dormir male noi.

05.09.23 - Wunderkammer
La nostra escursione estiva ci aveva portate al castello di Burgdorf/BE per una visita alla Wunderkammer nell'ambito del programma TimTam. Ci fu chiesto di scattare la foto di un oggetto ed event. un selfie e di scrivere un breve testo sul perché della nostra scelta e i pensieri che l'oggetto ci aveva ispirato da pubblicare su https://www.tim-tam.ch. Fatto questo abbiamo in seguito deciso di ampliare i testi per discuterli durante un incontro. E così abbiamo sentito una spassosa conversazione telefonica fra una mamma prodiga di consigli e un merlo parlante nelle vesti di sua figlia (foto: merlo imbalsamato e telefono analogico da tavolo); le vicende della vita di Heinrich Pestalozzi (foto: il pedagogo attorniato da uno stuolo di ragazzi); la storia dell'arrivo in casa di un piccolo bricco per il latte a forma di mucca e la gioia del bimbo che lo riceve in dono (foto: bricco mucca souvenir con foto di castello sul fianco); il racconto di un viaggio su un barcone fra canoe e barche-casa nei paesaggi incantevoli del sud-est asiatico (foto: barca di legno sovrastata da casa con ampio tetto); la storia dell'ultima guerriera nel Giappone feudale (foto: onna bugeisha con corazza).

13.06.23 - Viaggio a Burgdorf
La gita ci porta anche quest'anno a Burgdorf, dove ci attende un programma a sorpresa. Dopo uno squisito e ricco pranzo etnico in città vecchia ci rechiamo per vicoli e sentieri a un giardino privato. Sotto un bel gazebo nel verde leggiamo e discutiamo i nostri testi che parlano appunto di avventure grandi e piccole, talune legate a fatti accaduti, talaltre fantasiose, talune parlan di paure, talaltre di coraggio. Salendo al castello ammiriamo il paesaggio collinare e scopriamo qualche fatto storico. Accanto al grande pozzo incontriamo il volontario di Tim-tam - Tandem al museo che ci guiderà attraverso le sale colorate della wunderkammer di Burgdorf, un accumulo di oggetti di vario tipo, età e provenienza esposti senza criteri specifici se non quello di stupire. Lì ognuna di noi sceglie un oggetto sul quale scriverà una storia in vista del nostro prossimo incontro e ne farà inoltre una sintesi da pubblicare nel sito https://www.tim-tam.ch/it/home .

25.04.23 - una fotografia
Una foto è uno scrigno a sorpresa. Basta uno sguardo per evocare ricordi belli o brutti, per strapparci un sorriso o farci provare una stretta allo stomaco, per farci sognare di terre lontane o farci sciogliere l'acquolina in bocca. Parliamo del bisogno di mantenere un legame tra famigliari nel caso delle fotografie scattate per esser spedite agli emigrati oltre oceano, fotografie preziose perché un fatto raro e costoso. Ci soffermiamo sulla gioia di ritrovare la foto scattata in una giornata speciale o in luoghi visitati e mai più rivisti, ma anche sulla tristezza di riconoscere su una foto persone care scomparse. Una piccola serie di fotografie ci può poi raccontare una storia, come quella di una gallinella speciale e delle sue avventure tra pollaio giardino e casa alla quale una famiglia si è molto affezionata. E ci sono anche fotografie che attraverso un semplice oggetto, quale una scarpa abbandonata, evocano un periodo buio della storia d'Europa.

28.03.23 - il caffè
È la bevanda che ci mette in moto la mattinae  accompagna i pasti. L'associamo a momenti di calma e agli incontri con le amiche. Nei testi abbiam evocato vari modi di gustare il caffè (espresso, ristretto, filtro, ma anche liscio, macchiato, corretto - magari con la stessa grappa che una volta fungeva anche da disinfettante – o con la cicoria dal sacchetto a strisce per la colazione). Nei periodi bui qualcuna ricorda che si beveva caffè di ghiande di quercia o caffè di sola cicoria. Abbiamo sentito dei modi di prepararlo (nel padellino posto sul fuoco o nella caffettiera tubolare conficcata nella brace al caldo tutto il giorno come lo faceva la nonna, con la napoletana o il filtro melitta come lo faceva la mamma, con la moka o la macchina per caffè come preferiamo noi oggi). Ci siam soffermate sulla gioia infantile del girare e girare la manovella del macinino, quello col suo bel cassettino di legno. Nelle vecchie case c'era persino il tostatore: un tubo metallico forato con treppiedi e manovella dentro il quale si metteva il caffè verde prima di farlo abbrustolire sul fuoco del camino. Il caffè evoca ricordi di viaggi sotto altri cieli (caffè turco, con la polvere e gli attrezzi prepararlo) con il loro ricco corollario di profumi e odori.

28.02.23 - il controllo
Un tema sorto per caso e che ci ha dato parecchio filo da torcere. Ma poi sulla carta son finite, da un lato, considerazioni legate all'onnipresenza del controllo nella società, sia esso amministrativo, sociale, economico, sanitario, ecc. nelle sue varie forme, da ultimo quella digitale. E dall'altro, riflessioni sul controllo interiore o esterno esercitato da noi stesse o da altri. Abbiamo discusso molto sulle ambiguità nostre e quelle percepite negli altri, il bisogno di intervenire o la necessità di tacere, la volontà di esercitare il potere o il bisogno di proteggere, la libertà di sbagliare e la voglia di evitare ad altri di doversi confrontare con le conseguenze.

07.01.2023 - La gratitudine
Possiamo provare gratitudine anzitutto verso le persone. Persone che ci hanno permesso di crescere, sostenuto e aiutato in chissà quante circostanze e in quali diversi contesti. Possiamo essere grate alla sorte, che ci ha fatto nascere in un paese libero e vivere durante un lungo periodo di pace, un paese che ci ha dato una formazione, permesso di compiere le nostre scelte e che finalmente sta muovendosi verso l'uguaglianza fra i sessi. Possiamo provare gratitudine anche verso noi stesse per la capacità di esser riuscite a superare una crisi esistenziale o malattia, riuscendo ad avviare un nuovo percorso e cogliere delle opportunità. E siamo grate alla natura che sostiene la vita e ci colma lo spirito con la sua bellezza.

06.12.2022 - I tarocchi
I nostri testi evocano il periodo buio della caccia alle streghe in Ticino, l'uso di formule scaramantiche, il ricorso al pendolo per veder confermata o no un'ipotesi, la magia della luce nelle sue varie forme (fuoco, luminarie, candele. lumini...),  e ci riportano al piacere di lasciarsi trasportare in quel mondo incantato dove tutto è possibile e ci fa vedere e gustare le cose con gli occhi e lo stupore dei bambini.
In seguito ci concediamo un momento di giocosa suspense con la cartomante che ci legge i tarocchi.

08.11.2022 - annullato

06.10.2022 - al ristorante in Val di Blenio
Viene suggerita questa gita nei luoghi di Maestro Martino e le partecipanti accolgono con entusiasmo la proposta. E' una giornata d'inizio ottobre e la Valle di Blenio ci accoglie con tutto il suo splendore, sole e colori d'autunno e noi giovani ragazze partiamo alla scoperta di un grande cuoco, Martino de' Rossi o Martino de Rubens, detto Maestro Martino, nato in Valle di Blenio a Grumo verso il 1420 e morto verso la  fine del XV secolo. Primo impiego presso l'Ospizio accanto ad un piccolo monastero nei pressi dell'attuale oratorio di Santa Maria, in territorio di Corzoneso. Da questi luoghi partì poi per lavorare nelle cucine più prestigiose d'Italia, diventando il più celebre cuoco italiano del quattrocento. Girò tutta l'Italia da Milano, Roma, Napoli e venne chiamato dalla nobile famiglia Sforza, dove il suo talento, la sua creatività venne apprezzata. Fu al servizio di due papi a Roma. E' di quel periodo la stesura dei primi manoscritti che daranno vita alla sua opera, che diverrà una vera e propria bibbia gastronomica dell'epoca. Tuttora i grandi cuochi attingono al sapere di Maestro Martino ed i suoi manoscritti sono conservati gelosamente in alcune prestigiose biblioteche, una delle quali presso la Library of Congress di Washington.
Abbiamo poi approfittato di visitare anche le altre sale del museo che ci ricordano un passato importante della Valle. Una sala è dedicata a Mosé Bertoni.
I sapori di questo grande maestro li abbiamo apprezzati in un Grotto a Ludiano. Abbiamo scelto tra “il carpionar trutte al modo di carpione” e “fare polpette di carne de manzo e de altra bona carna”. Poi su a Lottigna al Museo storico etnografico dove una mostra dedicata al maestro Martino ci offre la possibilità di curiosare tra i suoi manoscritti, la sua storia personale, tra i profumi di spezie che lui utilizzava e che provenivano da tutte le parti del mondo. Poi giù fino a Malvaglia per un bibita tutte assieme ed il nostro chiacchiericcio ci fa ridere e parlare, parlare, un bel momento.

23.06.2022, 32° incontro: a tavola
L'ultimo incontro prima delle vacanze estive ci porterà a gustare un buon pranzetto in un ristorante o grotto della Valle Maggia, pranzo che evocheremo anche nei nostri testi o anche solo nei racconti che condivideremo lì per lì successivamente attorno al tavolo.

19.05.2022, 31° incontro: odori della natura
... o odori naturali: il tema ci ha infatti lasciate sbizzarrire e sconfinare oltre quanto avevamo previsto inizialmente. Così oltre ad alcune che ci hanno ricordato profumi e odoracci presenti nei giardini, nei boschi, lungo le strade o nell'aria in generale a dipendenza delle stagioni, qualcuna ha evocato profumi e odori di persone care con tutte le emozioni che vi sono associate, o anche quelli della cucina con le gioie che ci anticipano.

10.03.2022, 30° incontro: racconto su stimoli
Riprendiamo Il gioco della vita di Duccio Demetrio e condividiamo episodi di vita e riflessioni sulle parole chiave scelte casualmente. Chi se la sente fissa i propri pensieri per scritto.

10.02.2022, 29° incontro: scrittura creativa, una storia inventata sul momento con la collaborazione di tutte le presenti.
Ci siamo trovate per la prima volta alla biblioteca interculturale BiblioBaobab, uno spazio luminoso e accogliente. Dapprima abbiamo discusso su possibili forme di collaborazione da proporre a Bibliobab che ci mette gentilmente a disposizione i suoi spazi  per i nostri incontri mensili.

1) Iniziamo in modo giocoso a raccontare e scrivere “una storia a tante voci” ed ecco il breve racconto che partendo dal vissuto di una di noi ne è uscito:

Un mistero

- Ho osservato un fenomeno mistico nel mio fiume

- Perché, tu hai un fiume?

- Un fenomeno mistico?

- Cosa è?

- Dicci, racconta….

- Il fiume lo sento mio… attraversa il mio paese, il mistero, l'aspetto mistico… lo dava la luce bassa del sole che quella sera si rifletteva sulle pietre bagnate dall’acqua che scivolava sopra di esse lentamente.

- Cosa hai provato?

Siamo tutte prese dai suoi sorrisi, dai suoi occhi spalancati… E lei ci dice:

- Ho fatto una foto.

- Una foto?

Tutte insieme, quasi in coro:

Ce la mostri?

Prende il suo cellulare e … “Eccovela!”  

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- E se invece che alla sera con il sole al tramonto la foto l'avresti fatta al chiaror di luna? Cosa sarebbe successo?

- Forse l'avrei scattata col flash… La bellezza di questo fenomeno mistico sta nel fatto che dura pochi istanti, è unico e irripetibile, lo cogli… e se ne va. 

2) Partendo da Il gioco della vita di Duccio Demetrio, a turno, stimolata da parole chiave, ognuna di noi racconta brevi episodi vissuti in prima persona o descrive emozioni, situazioni attuali. Sono momenti interessanti che permettono a ciascuna di noi di conoscere meglio le altre.

Ci ripromettiamo di continuare l’esperienza anche nel prossimo incontro.

11.01.2022, 28° incontro: temi vari
Avevamo previsto di ideare insieme una storia a tavolino. Ora ci troviamo online alle prese col mezzo tecnologico e facciamo alcuni tentativi partendo da vari temi. Riusciamo ad abbozzare queste brevi storielle, ma ci rendiamo conto che manca la vivace creatività che si sprigiona dal gruppo quando si riunisce in presenza. Riprenderemo questa modalità di lavoro in un'occasione più propizia.

09.11.2021, 27° incontro: Era un gran bel vestito...
Un incontro dedicato agli sghribizzi della moda che ci ha consentito di evocare il contesto sociale e culturale in cui si inserivano. Partendo dalla gioia di una bambina per i prepartivi della sagra e il suo bel vestitino con gonna a ruota, alla complessa procedura della scelta dell'abito da sposa "capace di farti sentire una principessa" un giorno e lasciarsi modificare in seguito per esser indossato correntemente o per esser portato dalla generazione successiva, siam passate a testi che ricordavano abiti sperluccicanti acquistati per un impulso e finiti nell'armadio inossati solo davanti allo specchio per sentirsi belle e ai soliti jeans e maglietta tanto pratici e che consentono ogni tipo di movimento. Abbiam parlato di colori e di tessuti. È stato un momento per riflettere sulla castigatezza della moda del passato, non da ultimo anche quella infantile, rispetto a quella assai sessualizzata oggi, e di fronte alla quale le bambine appaiono indifese.

 
21.09.2021, 26° incontro: In treno / In viaggio - con gita a Burgdorf/BE
Questa volta abbiamo condiviso i nostri racconti durante un gita a Burgdorf, dove Verena ci ha riservato un'accoglienza coi fiocchi, fatto gustare un pranzetto siriano squisito in un ristorantino della città vecchia alta e portate a passeggio fra strade e stradine, case storiche e giardini.

20.05.2021, 25° incontro: il libro preferito
Questa volta i nostri testi ci permettono di discutere dei tanti libri che per un verso o l'altro ci hanno toccato, ci hanno aperto gli occhi sulla vita, ci hanno aiutato a crescere, a capirci e capire gli altri, ci hanno fatto apprezzare usi e costumi diversi dai nostri o conoscere la storia di altri popoli. E fra noi c'è anche stata chi ha affidato a Messer Tempo il compito di scrivere Il cammino, la storia in breve del proprio percorso nella vita.

15.04.2021, 24° incontro: Risveglio
Il risveglio della natura ci riempie di gioia in questo momento. È dunque l'occasione per riflettere sui suoi molteplici aspetti: dalla trasformazione del seme nella terra alla crescita della pianta e alla sua decadenza in un ciclo che è il ciclo della vita. Ma ci sono anche risvegli metaforici. Talvolta essi ci costringono a prendere atto di una realtà che avremmo voluto diversa. Oppure ci sono i risvegli improvvisi della consapevolezza che portano per un momento una persona demente a ricordare e aprirsi al presente con insperata lucidità. Ci sono naturalmente i nostri risvegli mattutini, seguiti dai programmi per la giornata e dai vari impegni. C'è il risveglio a una nuova vita quando dopo una malattia grave si intravede la luce in fondo alle tribolazioni e si incomincia a provare un'immensa gratitudine. C'è il risveglio del cervello quando riprende a elaborare suoni trascurati o dimenticati non appena indossati gli apparecchi acustici. Nella storia c'è poi stato un risveglio famoso con lo sciopero del sesso delle donne ateniesi stanche di avere i mariti in guerra, il quale ha portato le coscienze maschili a cessare le ostilità e a rendere le donne conscie d'aver ottenuto un cambiamento nella loro società, rimanendo unite nel promuovere una giusta causa.

04.03.2021, 23° incontro: Bellezza che nutre
I testi condivisi nel gruppo questa volta si lasciano difficilmente sintetizzare. Ognuno di essi ci immerge in un'atmosfera, fa rivivere sentimenti e sensazioni evocando molteplici aspetti. Fra i temi ricorrenti possiamo menzionare l'immersione nella natura: il contatto o la vicinanza con piante animali rocce, il vento sulla pelle, i colori che mutano dall'alba al tramonto, la pace che avvolge, la felicità di notare piccole e grandi cose. Ma vi è anche la bellezza insita nelle varie espressioni artistiche: la pittura, la musica, il balletto. La bellezza del corpo umano che rimane tale nonostante sia votata al declino. La bellezza degli oggetti, la magia di una collana di cristallo coi suoi bagliori arcobaleno nel ricordo di una bambina.
La bellezza passa attraverso i sensi, dipende dalla nostra capacità di vedere e di sentire, di lasciarci toccare e di entrare in risonanza. È un momento di grazia che ci regala stupore, ammirazione, gioia e pace, e ci fa star bene.

04.02.2021, 22° incontro: Desideri / Speranze
Il tema non era forse dei più facili o è piuttosto il fatto che le vecchie signore non hanno più grandi desideri e speranze? I pochi testi hanno nondimeno fornito sufficienti spunti per le nostre discussioni, anche se conveniamo che con l'età di desideri vengono ridimensionati e non son più così pressanti. Abbiamo sentito raccontare di un gran desiderio di libertà, libertà di viaggiare, libertà di incontrare persone, libertà dal dover pensare e ponderare rischi e pericoli, libertà di fare o lasciare lì per lì, e anche libertà di poter essere spontanee senza sentirsi peccatrici. Una cartolina raffigurante un ragazzo che vende zucchero filato sulla spiaggia nutre desideri di evasione, di incontri e riporta a ricordi infantili legati allo zucchero filato venduto alla fiera qui da noi, alla gioia di affondare il viso in quella soffice  nuvola rosa, al desiderio di desserts con nuvole di panna montata che, esagerando, procurano malessere e, per finire, alla constatazione che i desideri troppo grandi non sempre mantengono le promesse al momento della realizzazione. Un altro testo ci riporta a desideri giovanili di grandi viaggi e a incontri casuali che hanno alimentato per tutta la vita l'interesse per le culture di altri paesi e lingue straniere.

07.01.2021, 21° incontro: le stranezze della vita
Il tema consente un ampio raggio interpretativo. Vi è chi descrive come grazie alle possibilità digitali ha ravivvato i contatti con una grande amica di gioventù che, dopo molte interazioni simpatiche e arricchenti, si rivela essere solo una sua omonima. O vi è chi racconta il passaggio dalle spiegazioni magiche date dai nonni per i fenomenti della natura alle sedute spiritistiche giovanili, compresa la divinazione con il bicchiere. Una partecipante è molto impressionata dal libro di un anziano autore che ha combattuto la noia della vita in casa anziani creando un club di coetanei che trova la felicità proponendo piccole attività e diversivi. Un'altra racconta del vissuto deprimente di una città vuota a causa del virus e della gioia di riuscire a recuperare in quello squallore tanti ricordi legati ai vicoli, alle piazze, alle case e alle chiese lungo il suo percorso. Il racconto seguente è la storia di un'amicizia fra casuali compagne di viaggio proseguita mediante contatti epistolari per oltre mezzo secolo. Terminiamo con una filastrocca di buon anno e una poesia sotto la neve offerteci da una partecipante.

2020

20.11.2020, 20° incontro: un ricordo
Il virus e le restrizioni ci costringono ad acrobazie organizzative: incontro dapprima annullato ma che, dopo alcune defezioni, abbiamo tenuto con sole tre partecipanti che leggono anche i testi inviati dalle assenti.
CosÌ  ascoltiamo anzitutto due poesie di Mary Alberti, che di recente ha vinto con Fagòtt il primo premio al concorso letterario dialettale Ven scià...Cünta sü. Segue im ricordo del 75° di liberazione del campo di concentramento di Bergen-Belsen,  nel quale era stata deportata anche Anna Frank dopo oltre due anni di duro confinamento in soffitta. Una partecipante ci riporta poi al freddo persistente dell'inverno che vide gelare diversi grandi laghi dell'Altopiano, al suo percorso casa-scuola e i pomeriggi liberi sui pattini. E passiamo dal freddo al caldo: il prossimo testo ci parla della sabbia sotto le zampe dei cammelli, del cielo stellato sopra la testa, dell'immensità dell'orizzonte nel deserto e del senso di unità cosmica che l'individuo può provare. Il testo successivo ricorda i carnevali di una volta, quando si frugava negli armadi alla ricerca degli abiti dismessi dei nonni da usare per i travestimenti, e alla gioia provata andando di casa in casa a chiedere un piccolo dono senza farsi riconoscere. Terminiamo con la storia di Giuanin, un baco pernicioso che attacca e divora la vittima designata dall'interno finché non giacciono entrambi in un letto d'ospedale.

15.10.2020, 19° incontro: un oggetto
Un oggetto può portare la nostra attenzione su una miriade di cose diverse. Vi è chi scrive di tutti i letti in cui ha dormito nel corso della vita, del riposo che assicuravano, dei materiali di cui erano fatti, degli aneddoti che li accompagnavano. O chi scrive dei vari tipi e modelli di orologi che ha portato al polso, dei contesti in cui li ha scovati o ricevuti, della fine che hanno fatto. Chi ancora traccia la storia delle calze di nailon ricordando aneddoti sé stessa quale portatrice di queste calze fino ai collants di oggi. Chi illustra il suo approccio ai pannolini di mussola quand'era bambina e ne segue l'evoluzione fino allo straccetto che oggi sventola facendo ginnastica dolce. Un oggetto può essere il tema anche di una poesia d'autore in tedesco con un tentativo di traduzione in italiano. Ma un oggetto può anche essere un rustico di famiglia carico di storia e ricordi venduto a un estraneo e ora rimpianto.

17.09.2020 - 18° incontro: confini
Il confine e i confini - e coi tempi che corrono anche il confinamento sanitario - sono una dimensione con la quale ci confrontiamo continuamente. Ascoltiamo così riflessioni profonde, seguiamo il racconto di un'esperienza traumatizzante, di situazioni limitanti legati al nostro passato, ma anche di episodi ameni. Ci godiamo un racconto pieno di poesia e anche il resoconto di un'evasione verso momenti di libertà.

15.06.2020 -­ 17° incontro: la polvere
Anche chi inizialmente era scettica ha cambiato parere. È incredibile quanti pensieri e associazioni può suscitare qualcosa di tanto impalpabile come la polvere. Di polveri ce ne sono tantissime e si lasciano contemplare in vario modo: la più immediata è quella che si deposita ovunque infastidendoci, ma poi c'è la polvere che dà sapore e colore ai nostri cibi come spezia, le ciprie e gli ombretti che ci abbelliscono, la polvere di stelle che ci ricorda l'universo e anche un film e una canzone, le polveri del deserto giallo-rossastre che giungono fin da noi, le polveri fini e le polveri da sparo che ci incutono timori, oppure la polvere parente della cenere e della terra che ci ricorda dove torneremo, per non parlare infine del gran polverone che di questi tempi solleva paure e provoca dolori sotto le spoglie di una sigla: covid-19. E su tutto questo i nostri testi talora descrittivi talaltra poetici.

20.02.2020 – 16° incontro: situazioni e oggetti della nostra vita
L'argomento è tanto ricco che continuiamo a scavare nelle sue pieghe. Una partecipante ci mostra il piccolo albo illustrato con fotografie e collages suoi che ha realizzato per la nipotina: un'avventura magica e meravigliosa attraverso la Svizzera della bambola Mimì (realizzata con scampoli di tessuto e colletti di pelliccia ereditati) alla ricerca di un'amica che l'adottasse. Un altro racconto ci parla dello stress di una relatrice che al suo pubblico propone in due casi un'esercitazione insolita ancorché legata al tema previsto: la prima è guardare in assoluto silenzio dentro una scatolina portapillole per scoprire ciò che cela, la seconda è osservare dei lombrichi mentre entrano di nuovo nella terra; inutile dire che mentre la curiosità delle persone è tanta e il tempo avanza inesorabile lei si agita temendo le critiche, mentre poi vien ringraziata per queste esperienze di silenzio e ritmi naturali che nella nostra società si sono persi. Altre storie ci parlano ancora dei ricordi e sogni legati alla musica di un carillon che poi si son tradotti nel collezionismo di queste scatolette piene di magia. O di un'abbaino miracolosamente conservatosi  sui ruderi una vecchia dimora nelle alte valli e dei suoi ricordi della vita che animava casa e villaggio. Oppure di una prolunga metallica per la matita ricevuta in prima classe settant'anni fa e tuttora in uso, e della scoperta di quanto siano diventate tecnologiche nel frattempo oltre a cambiare il nome in "extender".

16.01.2020 – 15° incontro: situazioni e oggetti della nostra vita
I pannolini ci parlano dell'esperienza di una ragazzina preadolescente che doveva aiutare la mamma a lavare i pannolini di garza e di flanella del fatellino nella fontana fredda del paese; più tardi, madre lei stessa, userà i primi pannolini di cellulosa; più tardi ancora sua figlia impiegherà pannolini più tecnologici; e ora, diventata nonna, gioisce nel far svolazzare un pannolino in aria e sott'acqua durante l'ora di acquagym. L'Istituto ci parla invece di una ragazzina di campagna immigrata che sceglie di essere affidata a un'istituto sociale pur di vivere in una casa pulita e riscaldata, avendo un proprio letto e armadietto, salvo poi scoprire la freddezza disumana di quell'ambiente e le discriminazioni di cui erano oggetto le ragazze e i ragazzi di quell'istituto, correntemente ritenuti casi sociali anch e se non lo erano. Il freddo racconta che significa crescere in una casa di montagna priva di riscaldamento e acqua calda e dei piccoli e grandi trucchi per combattere i disagi dovuti alle basse temperature. La gita del coro è un resoconto esilarante dell'annuale scampagnata, col suo pranzo invariabilmente sempre uguale, dinamiche alterne e tanti battibecchi fra cantrici e cantori aventi un'idea fin troppo precisa di come deve essere il mondo. Non solo un testo, ma addirittura un libretto è intitolato Fogli di calendario per Carolina: si tratta di una raccolta di fotografie che illustrano situazioni di vita dell'autrice, ognuna accompagnata da ricordi vari legati a quei momenti.

2019

14.11.2019 – 14° incontro: narrazione in pubblico
Leggiamo alcune storie del nostro repertorio. In seguito discutiamo le modalità di una nuova presentazione in pubblico in primavera. Altro tema importante è come ampliare il nostro raggio di interesse oltre i ritratti delle "vecchie signore". Concordiamo di spostare ora lo sguardo su situazioni e oggetti che hanno fatto parte della nostra storia personale.

Maratona di storie: “Le vecchie signore”
11.10.2019 – ore 20:30 – Maratona di storie: " Le vecchie signore" Biblioteca del Gambarogno, San Nazzaro
Condividiamo le nostre storie con il pubblico intervenuto alla Biblioteca del Gambarogno a San Nazzaro: storie vere che raccontano episodi della vita di donne vecchie che abbiamo conosciuto o di cui abbiamo sentito parlare. Durante il momento riservato al pubblico due signore ci fanno il piacere di leggere i ritratti di persone del luogo, mentre un’altra signora gambarognese allieta la serata con melodie popolari suonate alla mandola.
Riceviamo incoraggiamenti a continuare questo lavoro, giudicato importante siccome sono poche le testimonianze storiche disponibili sulla vita quotidiana delle donne: tuttavia sono frammenti di vita da non dimenticare poiché, se espressi e raccolti, arricchiscono anche la dimensione del futuro. 

Sfoglia la gallery della serata.

05.09.2019 – 13° incontro: narrazione in pubblico
Continuiamo con il lavoro sulle storie e testimonianze raccolte a preparare la maratona narrativa in programma.

11.06.2019 – 12° incontro: narrazione in pubblico
Prosegue la discussione di nuovi testi. Inoltre una partecipante ci sorprende con uno stupendo libriccino illustrato che racchiude una storia creata per la nipotina assecondando il suo interesse per le avventure di vari personaggi e i gatti.

02.05.2019 – 11° incontro: narrazione in pubblico
Leggiamo i racconti scritti e discutiamo come elaborare meglio i testi scelti per la presentazione in pubblico.

28.03.2019 – 10° incontro: narrazione in pubblico
Continuiamo a condividere le testimonianze raccolte. È sempre toccante essere confrontate con i percorsi e i vissuti delle donne che ci hanno preceduto. Discutiamo anche come preparare la presentazione in pubblico delle storie, prevista per l'autunno.

14.02. 2019 – 9° incontro: narrazione in pubblico
Oggi presentiamo al gruppo l'esito delle interviste realizzate a titolo di prova. Il tema scelto era quello della donna vecchia o anziana che dir si voglia. Scopriamo così che fra i ricordi delle persone intervistate si annidiano tipi e percorsi di donne molto diversi tra loro. Il loro modo di essere, le loro vicende ci incuriosiscono, fanno riflettere, talvolta anche ridere di gusto e non di rado ci riportano al ricordo di persone o eventi che abbiamo conosciuto anche noi e che ci invogliano a discuterne.

10.12.2018 – 8° incontro: narrazione in pubblico
Verena Singeisen propone di realizzare insieme un progetto nell'ambito della narrazione. Si tratta di raccogliere testimonianze su un tema prestabilito per trarne una serie di brevi testi da presentare al pubblico. Si decide di elaborare una traccia e di effettuare alcune interviste per meglio definire le tappe successive.

2018

15.10.2018 – 7° incontro
Il primo testo che affrontiamo racconta dei giochi da ragazzi che si svolgevano all’aperto molti anni fa. Esso ci fornisce lo spunto per attivare ricordi e lanciarci in una vivace discussione. In seguito ascoltiamo con curiosità la descrizione del progetto di animazione culturale nel quale è coinvolta una partecipante che sarà chiamata a condurre interviste sul tema del rapporto tra fratelli e sorelle nelle famiglie che confluiranno in una pubblicazione di storia orale locale. Un’altra partecipante racconta dell’avanzamento della sua storia illustrata per la nipotina.

28.05.2018 – 6° incontro
Questa volta ci concentriamo su due testi. Dapprima discutiamo quello che descrive gli abiti portati sessant'anni fa dalle ragazze, le stoffe più diffuse e i colori in uso allora, che erano prevalentemente il beige e il grigio. È l'occasione anche per ricordare la bravura delle mamme e nonne nei lavori di sartoria, nel recupero e nella trasformazione di capi smessi, ma anche nel rammendo.
Un altro testo parla di un'esperienza di scrittura particolare, legata a un corso tenutosi in un museo. Esso invitava i partecipanti a creare storie traendo ispirazione da un quadro scelto fra i tanti.

16.04.2018 – 5° incontro
Complice la presenza di una nuova partecipante, ci concentriamo su un esteso brano che descrive le avventure di una persona cieca in un mondo di vedenti che non sempre capiscono la sua situazione e rispondono alle sue sollecitazioni di spiegazioni o aiuto in maniera adeguata. È un testo che interpella anche ognuna di noi e ne nasce una vivace discussione. Un altro testo ci riporta ai bucati degli anni Cinquanta e ai primi elettrodomestici comparsi nelle case per alleggerire il lavoro.

01.03.2018 – 4° incontro
La kalimba scovata per caso in un negozio del commercio solidale ha ispirato una partecipante ad abbozzare lo script di un’avventurosa storia illustrata per la nipotina. Un’altra storia ha invece preso avvio dalla fotografia di una larva e si è sviluppata avventurosamente, sorprendentemente anche nella realtà oltre che nella fantasia, lungo gli imperscrutabili canali di internet fino a stanare un nido sirfidi che vivevano nascoste in un camino. Al termine ancora la lettura di un testo autobiografico che ci ha ricordato il mondo delle scarpe e dei pedoscopi.

29.01.2018 – 3° incontro
Ci chiniamo con curiosità su un piccolo ricettario di biscotti rilegato a spirale: racchiude i segreti di 3 generazioni di donne per preparare tante piccole delizie natalizie. La partecipante ha riunito le ricette di sua nonna, sua mamma e le proprie, le ha preparate per attualizzarne ev. ingredienti quantità e tempi di cottura nei forni moderni, le ha fotografate e ha aggiunto qualche aneddoto o altra illustrazione realizzando un delizioso album fotografico. Un’altra partecipante  ha svolto una ricerca sulla corrispondenza delle sue antenate dovendo prima imparare a leggere la vecchia grafia tedesca, poi ci racconta di altri progetti ai quali lavora. In seguito leggiamo e discutiamo una testimonianza del passato.

2017

20.11.2017 – 2° incontro: collages
Sulle pagine di vecchi calendari di grandi dimensioni incolliamo immagini ritagliate da vecchie riviste e prospetti, oppure anche sagome completate con qualche tratto di pennarello. I vari elementi vengono scelti in modo da illustrare al meglio la storia che ognuna vuole raccontare. Scopriamo così nel collage una tecnica divertente, che permette molta spontaneità, e che rende sicuramente più accattivanti le nostre piccole storie per i bambini.
Una partecipante legge quindi quella creata per il suo nipotino e può trarre spunti dallo scambio di idee. Un’altra partecipante ha avviato nelle settimane precedenti una corrispondenza postale con le altre, riscoprendo con ciò l’uso di penna e pennino e la sua calligrafia di un tempo. Questo ci porta a parlare delle nostre esperienze con la scrittura a mano e delle differenze, visto il nostro gruppo biculturale, fra nord e sud delle Alpi.

30.10.17 – Incontro introduttivo
Il nostro primo incontro ci permette di conoscerci e conoscere i vari progetti di scrittura. Scopriamo così fiabe in corso di scrittura avanzata ideate per i nipoti; storie a sfondo naturalistico impaginate con belle immagini a mo’ di fotoalbum; testimonianze di un’infanzia nel primo dopoguerra; e una storia ancora tutta da delineare. Una partecipante si ripropone di scrivere una lettera alle altre poiché le vere lettere sono quasi scomparse dalle nostre bucalettere. E siccome una partecipante si lamenta di non saper illustrare la storia già bell'e pronta per la nipotina mentre un’altra è bravissima nel comporre collages, decidiamo di ritrovarci per imparare questa tecnica.