Una volta l’anno, solitamente d’autunno, AvaEva organizza un convegno tematico. È l’occasione per le donne della generazione delle nonne di approfondire con l’aiuto di specialiste uno o più temi che le riguardano. I successivi ateliers permettono poi alle partecipanti di ritrovarsi per riflettere e scambiare idee ed esperienze inerenti ai temi proposti. Un momento artistico e conviviale chiude la giornata in un’atmosfera gioiosa.

Convegno 2013: Relazione di Caterina Wolf

Identità e aspetti psicologici di AvaEva 

di Caterina Wolf, dr. phil., psicoterapeuta | Ristorante Casa del Popolo, Bellinzona – 17 ottobre 2013

 

L'incontro con AvaEva da un punto di vista psicologico vuole prendere l'avvio riflettendo sulle due immagini del titolo,

  • quella dell'ava, cioè dell'antenata che rappresenta le nostre radici nel tempo e
  • quella di Eva, la Donna dell'inizio, 'la madre di tutto ciò che vive', la Donna archetipica che ci riconnette con le grandi Dee Madri dei primordi, cancellate insieme al loro potente significato spirituale dal prevalere di un ordine maschile unilateralmente razionale, aspetti del femminile  che tornano a farsi sentire ora che ci dobbiamo confrontare con la minaccia di estinzione.

 

Dall'emergenza che incombe si stanno sviluppando i movimenti che si ispirano alla Grande Madre, a una visione olistica della Natura, con la cura dell'ambiente, la salvaguardia della biodiversità ecc., e che risvegliano quegli aspetti femminili  troppo a lungo svalutati o non riconosciuti nel loro valore autenticamente creativo, come appunto la solidarietà e la condivisione e, perché no, anche un orientamento più coraggiosamente 'visionario' .

 

Convegno 2013: Relazione di Bice Collumberg

Essere nonna  

Ristorante Casa del Popolo, Bellinzona – 17 ottobre 2013

 

Buongiorno care amiche e benvenute a questo ritrovo di nonne e non nonne, ma queste non nonne a volte hanno un ruolo che sostituisce una nonna che è lontana o non c’è più.

Essere nonne è bello! È stato un sogno che abbiamo accarezzato, e quando questo sogno si è avverato, è stato per noi un momento di gioia e di continuità della vita.

Anche noi ci portiamo dentro la nostra infanzia e nella nostra infanzia c’erano i nonni. Io purtroppo ho avuto solo una nonna, ma questa nonna me la porto dentro. Sento ancora i suoi odori, le sue storie, le sue canzoni, le sue mani rugose che mi accarezzavano. Queste sensazioni che ancora oggi percepisco, mi fanno stare bene.

Oggi il ruolo di nonna è diverso. C’è chi non vuole essere nonna per non sentirsi vecchia e diversa. C’è chi fa la nonna a tempo pieno perché i genitori del nipotino lavorano. C’è chi fa la nonna ma vuole avere un ruolo di genitore. Sbagliato! Ci sono figli che per avere un bimbo chiedono alla futura nonna un ruolo ben preciso nell’accudire il piccolo, altrimenti rinunciano a diventare genitori. E poi, in questi momenti di crisi economica che la nostra società sta passando, anche noi nonni siamo importanti per magari dare dei piccoli contributi finanziari.

Questi sono solo alcuni aspetti delle nonne di oggi.

Con i miei nipotini (sono 3) che sono curiosi di tutto, cerco di avere un ruolo di complicità, o quando mi chiedono cose che non conosco, vado con loro alla ricerca, e assieme a loro imparo anch’io. In questi anni sono diventata esperta di calcio, ci gioco anche, e certe volte vado con loro e i loro amici a giocare al campo, e sono diventata una nonna che è capace di parare i rigori e così sono diventata la loro beniamina. Con loro vado al cinema, a teatro, a concerti, leggiamo libri di avventure e poi li valutiamo, balliamo, e ho perfino imparato quel famoso ballo coreano e siamo andati a ballarlo in Piazza Grande.

Una volta all’anno li porto separatamente a fare un breve viaggio che prepariamo. Scegliamo la meta assieme secondo gli interessi che ognuno di loro ha.

Cuciniamo assieme, seminiamo l’orto, i fiori, e poi quando le piantine crescono, facciamo il giro del giardino a sentire gli odori delle erbe aromatiche e il profumo dei fiori.

A loro piace sentire le nostre storie di famiglia, le nostre avventure di quando eravamo piccoli, e quando una di queste storie li tocca e li intriga, per noi non c’è più pace perché la dobbiamo raccontare tante volte, e guai a sbagliare un particolare, ci riprendono subito.

Essere nonni è bello. Certe volte la sera siamo stanche e distrutte, ma il giorno dopo siamo pronte a ricominciare con gioia.

Io sono una nonna fortunata, e penso a quanti nonni non lo sono. Per dei motivi che possono essere gravi, ma che spesso sono banali, certi genitori non consentono ai nipotini di vedere i nonni. Sarebbe bello se nell’ambito di AvaEva si formasse un gruppo di nonne e nonni desiderosi di star loro vicini.

Io penso che sarebbe bello disporre di una Carta dei diritti e doveri dei nonni. Mi piacerebbe se AvaEva se ne facesse promotrice, raccogliendo le adesioni delle nonne e dei nonni che volessero partecipare alla sua formulazione. Pensiamo che insieme si possa ragionare e crescere e siamo convinti che nessun nonno debba essere privato della gioia e dell’affetto che ogni nipotino procura, e a nessun bambino dovrebbe mancare la tenerezza delle carezze commosse dei nonni. Per i piccoli, stare con i nonni è importante, sia per la loro crescita, sia per il loro equilibrio; e per i nonni, un nipotino è una botta di vita.

Convegno 2016: Manifesto delle donne della generazione delle nonne

Cosa offriamo!

Siamo noi a definire ciò che offriamo:
Impegno temporale e finanziario per sostenere e assistere figlie e figli, nipoti e membri della famiglia.
Impegno sociopolitico per creare solidarietà tra le generazioni.
Aiuto reciproco delle donne anziane: solidarietà tra donne benestanti e donne povere, tra donne in buona salute e donne bisognose di assistenza. Uniamo le forze per assicurare a tutte un’anzianità degna e gioiosa.

 

Cosa rivendichiamo!

Riconoscimento sociale ed eventualmente anche finanziario delle nostre prestazioni in quanto nonne: spese per l’accudimento di nipoti, accrediti assistenziali, diritto di visita in caso di famiglie separate e patchwork.
Offerte di accudimento per donne anziane, pubbliche o sussidiate dagli enti pubblici, a prezzi accessibili.
Discussioni pubbliche sul tema della povertà delle donne anziane.
Partecipazione all’istituzione di accrediti per donne anziane.

 

Cosa abbiamo ottenuto e di cosa andiamo fiere!

Grazie al nostro impegno nel movimento femminista degli anni '70 –'80, la condizione femminile è migliorata, ma non a sufficienza. Infatti, la generazione delle nostre figlie si vede ancora discriminata, anche se non più durante l'età infantile come noi, ma 10-15 anni più tardi.
Abbiamo cambiato in teoria e pratica la divisione dei ruoli tra donne e uomini nella famiglia, nell'ambito domestico e nella coppia. Ma rimane ancora molto da fare!
Siamo della generazione di donne che sostiene i giovani nell'ambito privato e sociale. Siamo solidali con le generazioni giovani senza aspettarci il loro rispetto o riconoscimento.
Abbiamo la capacità di dare noi stesse una definizione delle donne anziane. La maggior parte della letteratura sulla vecchiaia femminile è stata scritta da donne della nostra età.

 

 

 

 

 

Convegno 2016: Presentazione del lavoro al Mandala

di Daniela Panzeri e Mirella Guglielmoni / Ristorante Casa del Popolo, Bellinzona – 20 ottobre 2016

 

Scrivere su un mandala per poterlo offrire ad altre donne, alla casa delle donne, è il pensiero che ci ha accompagnate durante gli incontri. A loro ci siamo rivolte empaticamente mentre abbiamo scelto parole e frasi, attingendo a riflessioni personali e agli scritti raccolti tramite il lavoro nel gruppo allargato. È stato un percorso lento, attento e preciso.

Un’AvaEva ha scritto:

“Comporre una frase e scriverla su un mandala è stato un lavoro d’insieme che ha dato nuovo valore a tutte le parole. Scriverle mentre le amiche in silenzio mi aiutavano a girare la tela, ha attivato in me e nel gruppo una qualità di attenzione che nasce da dentro, creando densità, nuova vita ad ogni singola parola.”

Un’altra AvaEva ha scritto:

“Creare un mandala è un’esperienza particolare che tocca gli aspetti più intimi di noi. Il mandala è l’espressione di sentimenti profondi che fanno vibrare le corde più nascoste del nostro essere, manifestando l’aspetto creativo, il senso poetico e artistico, generando un’armonia nel tutto. È stato un momento di condivisione speciale che ci ha fatto sentire unite a tutte le donne che lottano per il rispetto e la dignità umana. Grazie a tutte le donne che hanno collaborato e a tutte le donne che leggeranno e riceveranno forza e coraggio per continuare nel loro cammino”

Questo tessuto sul quale sono stampati cerchi concentrici proviene dal Giappone, da un centro per la Pace che si trova ai piedi del vulcano Fuij.

Lavori individuali e collettivi con i mandala di scrittura sono proposti in tutto il mondo, all’interno di progetti di educazione alla pace e alla creatività.

Ora lascio spazio per la consegna.

Grazie a tutte.

 

 

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