9° Convegno 2022: Clima, svegliamoci!

Verbale del Convegno AvaEva del 24 novembre 2022

Tema: Clima, svegliamoci!
Luogo: Agroscope Cadenazzo, A Ramél 18, 6594 Cadenazzo

La coordinatrice di AvaEva Valentina Pallucca Forte dà il benvenuto alle partecipanti e al relatore e ringrazia chi ha sostenuto l’Associazione nella realizzazione di questo convegno, in particolar modo fa riferimento al Percento culturale Migros.

Siamo ospiti di Agroscope Cadenazzo, uno dei 12 siti federali per la ricerca agronomica( Chi siamo (admin.ch)). Il direttore Dr.sc. ETH Mauro Jermini ci dà una panoramica dei mutamenti agrari in relazione al cambiamento climatico. Inizia la conferenza con uno degli aspetti più visibili: le neobiote, organismi esotici introdotti dall’uomo in Europa, sia intenzionalmente sia accidentalmente. Tra questi, si considerano specie invasive quelle che, grazie alla loro capacità di diffusione, rischiano di causare danni ambientali, sociali o economici. Si riconoscono tre categorie di neobiota:

  • i neozoi: animali
  • le neofite: piante 
  • i neomiceti: microrganismi 

Agroscope Cadenazzo, ma anche SUPSI, uffici cantonali e ditte private si impegnano a gestire questo problema causato fra altro dall’aumento della temperatura.

Negli ultimi 30 anni il clima della Svizzera ha mostrato soprattutto un vistoso cambiamento della temperatura media annua, con un marcato aumento alla fine degli anni ’80. Gli inverni sono sempre più brevi, la vegetazione si sviluppa più precocemente e i ghiacciai si ritirano in maniera sensibile.

L’aumento della temperatura potrebbe portare all’agricoltura anche dei vantaggi: rese più alte, qualità migliore, possibilità di espandersi anche a quote più alte, meno costi di riscaldamento, miglior utilizzo del CO2. C’è però un fattore limitante: l’acqua. Bisogna modificare i sistemi produttivi migliorando le rotazioni, lavorando con consociazioni, scegliendo specie e varietà che sopportano estremi climatici, migliorare l’efficienza dell’irrigazione e promuovere pratiche sostenibili (agroecologia).

In Svizzera si produce attualmente il 60 % del fabbisogno nutritivo. L’agricoltura ha un forte impatto sull’ambiente e svolge un ruolo centrale nella salvaguardia e nella gestione della biodiversità. La domanda che si pone è: cosa e come produrre?

Mauro Jermini termina la sua conferenza con una frase del meteorologo di Locarno Monti, Marco Gaia: “Gestire l’inevitabile, evitare l’ingestibile”.

All’interessante conferenza seguono parecchi interventi dal pubblico:

  • Cosa capita quando la salinità dei terreni aumenta causa maggior evaporazione e irrigazione?  Il deterioramento è irreversibile. Fenomeno capitato già nell’antichità.
  • La maggior preoccupazione della popolazione svizzera è il cambiamento climatico. Siamo vicino al punto di non ritorno, ma si fa ben poco.
  • Bisogno di fare più ricerca. Al momento si è piuttosto nel ruolo di pompiere.
  • La sovrappopolazione della terra, 8 miliardi di esseri umani, potrebbe essere una delle cause del cambiamento climatico.
  • La guerra in Ucraina ci mostra la problematica della dislocazione della produzione alimentare.
  • Chi decide cosa produrre? Sembra che ragioni economiche prevalgano sulle necessità.

Per il pranzo ci spostiamo al ristorante La Monda a Contone. Vista la distanza si prende l’auto – condivisa! Climat oblige!

Per il programma pomeridiano Agroscope Cadenazzo ci offre di nuovo la sala conferenze.

Norma Bargetzi-Horisberger, membra del Comitato delle Anziane per il clima Svizzera, richiama l'attenzione sul fatto che la problematica del cambiamento climatico è conosciuta da decenni (vedi allegato 1: Tappe relative al cambiamento climatico). Si sa anche cosa provocherà un aumento della temperatura (vedi allegato 2: Temperatura media globale – cosa cambia se aumenta di 1,5° o 2°C). Malgrado i dati scientifici, la Svizzera e la maggior parte degli altri Paesi non fanno abbastanza per scongiurare le catastrofi. Dato che gli Stati violano così dei diritti fondamentali, sempre più persone in tutto il mondo intraprendono le vie legali. 

In novembre 2016 le Anziane per il clima Svizzera inviano un’istanza al Consiglio Federale, al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti e della comunicazione (DATEC), all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e all’Ufficio federale dell’energia (UFE) chiedono una correzione della politica climatica svizzera, dato che gli obiettivi e le misure climatiche attuali non sono sufficienti a limitare il surriscaldamento della terra a un valore innocuo. Il DATEC non entra in materia. Maggio 2017 viene inoltrato ricorso contro questa decisione al Tribunale amministrativo federale che lo respinge. Il medesimo destino tocca anche il ricorso presso il Tribunale Federale Svizzero (TF) con la giustificazione che il diritto alla vita e alla salute dei ricorrenti non sono colpiti con sufficiente intensità, che un superamento dell'obiettivo di 1,5 gradi è da aspettarsi solo in un futuro medio-lontano, cioè c'è ancora tempo per prendere misure adatte. Il Tribunale federale prosegue dicendo che né gli anziani del clima né il resto della popolazione possono invocare il loro diritto alla vita e alla salute. Di conseguenza, il Tribunale federale fa della crisi climatica uno spazio libero da diritti fondamentali. Le Anziane per il clima Svizzera decidono l’invio della causa alla Corte europea dei diritti dell'Uomo (CEDU). La decisione è attesa per il 2023.

L’associazione Anziane per il clima/ Klimaseniorinnen Schweiz/ Aînées pour la protection du climat Suisse è stata fondata nel 2016 e conta attualmente 2000 socie. Oltre all’azione giuridica è molto attiva sia in Svizzero che a livello internazionale con azioni di sensibilizzazione dalla Norvegia alla Spagna, alle piazze Svizzere, nei centri culturali, nelle scuole e da ultimo nel Ticino con una settimana di escursioni dedicate al tema dell’acqua À propos - Ainées pour la protection du climat (ainees-climat.ch)

Norma conclude la sua conferenza coinvolgente con l’invito di diventar socia delle Anziane per il clima - Aderire - Anziane per il clima (anziane-clima.ch).

Il Convegno si conclude con un momento musicale. Il chitarrista Eddy Ammann suona e canta un blues. Poi, supportato da Odille Pedroli-Conrad e le AvaEve intona delle canzoni popolari ticinesi.

Ecco alcuni link:
Global Temperature Anomalies from 1880 to 2019 - Bing video
Maintenant On Est La - CLIP OFFICIEL - YouTube

 

 

Allegato 1

 Allegato 2